PROCESSI di FILIERA ECO-ALIMENTARE. La gestione di prodotto sostenibile per lo sviluppo dei territori alpini
Il progetto si pone in continuità con “Filiera Eco-Alimentare – Progetto per la valorizzazione delle carni di selvaggina” finanziato nell'ambito dell'edizione 2014 del bando Comunità resilienti, finalizzato alla valorizzazione delle carni di selvaggina in risposta alla necessità di gestire le popolazioni di ungulati selvatici nell’Alta Val d’Ossola, il cui aumento esponenziale è causa di impatti negativi sul territorio. Le iniziative svolte nell'ambito del progetto (corsi di formazione per cacciatori, macellatori e ristoratori, creazione di un marchio per la valorizzazione del prodotto) hanno destato grande interesse da parte degli stakeholder e sono stati elementi necessari alla creazione di una coscienza del valore della selvaggina locale. Il presente progetto è volto pertanto a valorizzare gli sforzi sostenuti grazie alla costituzione di un consorzio locale che attivi la filiera, sinora in fase di incubazione, mantenendo come priorità la gestione del territorio, il benessere animale, la sicurezza alimentare e la crescita culturale dei soggetti coinvolti.
Obiettivi
L’obiettivo generale del progetto è il rafforzamento della filiera locale delle carni di selvaggina e la validazione di metodi da applicare in altri territori, rendendo contemporaneamente efficaci le policy di rispetto dell’ambiente, del benessere animale, di miglioramento della qualità e della sicurezza del prodotto finale.
- Creazione del consorzio “filiera eco-alimentare”
- Certificazione processo di filiera
- Valutazione dei benefici ambientali della filiera
- Promozione e divulgazione anche a livello sovralocale e nazionale.
Azioni
- Studio delle modalità di concessione del marchio sviluppato nel precedente progetto definendo i criteri di utilizzo
- Validazione del processo di filiera (stesura del disciplinare tecnico sottoscritto dai gestori dei centri di controllo venatorio e contenente le modalità di valutazione dei capi e le indicazioni per la continua formazione dei cacciatori e degli operatori sanitari)
- Svolgimento del corso di formazione per i tecnici dei centri di controllo
- Valutazione ambientale della filiera (definizione dei benefici ambientali legati alla riduzione dei danni causati alle colture dagli animali selvatici e quantificazione del mancato impatto ambientale che si ha sostituendo la produzione di carne in allevamenti intensivi con prodotto derivante da selvaggina quantificazione dell’impatto ambientale legato alla realizzazione della filiera)
- Formazione e promozione (creazione di un sito internet, pagine social e contenuti multimediali percorsi di formazione partecipazione a eventi a carattere nazionale e internazionale).
Risultati attesi
- Rafforzamento dei rapporti tra soggetti locali interessati alla risorsa selvaggina
- Formazione di tali soggetti riguardo tematiche di sicurezza alimentare e rispetto ambientale
- Miglioramento del turismo locale tramite comunicazione ambientale e gastronomica del territorio
- Aumento del reddito locale tramite valorizzazione di un’attività tradizionale
- Diminuzione dei costi derivanti da danni connessi alla difficoltà di gestione degli animali selvatici
- Efficientamento nella gestione delle fasi di controllo e lavorazione della selvaggina.
Dove
Provincia
- Verbano-Cusio-Ossola
Area di intervento
Val d'Ossola